Il lavoro di Alessia Carta, Chiara Lopreiato e Giulia Miglietta

Per l’elaborazione di questo progetto in collaborazione con Fondazione Isec sul tema del lavoro delle donne, ci siamo soffermate sul loro ruolo durante le guerre. In quelle fasi difficili, le donne erano chiamate a sostituire gli uomini in diverse mansioni che prima venivano considerate prettamente maschili come il lavoro in fabbrica.
Quando le guerre finivano le donne perdevamo il posto di lavoro e l’autonomia con questo conquistata, come se il loro ruolo fosse vincolato a sostituire l’uomo e dopo il suo ritorno perdesse di importanza e ritornasse ad essere limitato ai lavori domestici.
Siamo partite da una delle immagini del materiale d’archivio messo a disposizione dalla Fondazione Isec che ritrae alcune donne attorno a un tavolo da lavoro carico di materiale metallico.
Ciò che ci ha colpito particolarmente è il tavolo da lavoro, e a questo ci siamo ispirate per il messaggio che vogliamo trasmettere: l’abbandono del ruolo lavorativo femminile rappresentato dall’ammasso di materiale industriale accumulato sul tavolo. Abbiamo voluto documentare l’attimo in cui il lavoro è stato sospeso con un'immagine statica. Gli strumenti abbandonati sul bordo del tavolo simboleggiano proprio quell’attimo di sospensione spazio-temporale.
L’opera è composta da una lastra 50x70 cm in gesso che sorregge diversi oggetti principalmente metallici come chiodi, viti, molle, lastre, e altri come fogli, foto, timbri, un panno e una lampadina che abbiamo volutamente invecchiato con la ruggine e la polvere.
Il gesso si è prestato particolarmente per rendere il senso di usura dato dal lavoro e dal tempo.