La grafica della prevenzione

La comunicazione attraverso immagini, grafiche e cartellonistica ha giocato un ruolo importante nella costruzione del discorso sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro. Fondazione ISEC conserva una importante collezione di cartelli antinfortunistici provenienti dalle grandi fabbriche metalmeccaniche di Sesto San Giovanni.

In una prima fase, fino alle soglie degli anni '60, il messaggio prescinde dalle reali condizioni di lavoro e non si pone nella prospettiva di valutare i rischi oggettivi che derivano dalle strutture materiali della produzione stessa. Per esempio, il cartello «Nel tuo lavoro usa sempre gli indumenti protettivi» mira a responsabilizzare il lavoratore, ma elude il problema reale, ossia l’esposizione al rischio della lavorazione, rispetto alla quale ci si può solo proteggere. Il mancato rispetto delle norme di sicurezza previste dai regolamenti da parte del lavoratore lo rende colpevole del suo stesso danno.

Negli anni successivi si registra un rinnovamento dei codici comunicativi: la grafica e il contenuto dei manifesti mutano, come mostrano esemplarmente i cartelli antinfortunistici realizzati da Eugenio Carmi, artista e grafico, per l’Italsider di Genova nel 1965. Episodio, questo, di una collaborazione tra intellettuali, artisti e imprese che sarebbe stata messa in scacco dall’esplosione di un’aspra conflittualità sociale al chiudersi del decennio. Sulla spinta delle lotte operaie, si fa strada una diversa consapevolezza rispetto alle questioni della salute e dell’ambiente. Il tema della sicurezza sul lavoro e della prevenzione viene inscritto all’interno di una più generale considerazione dell’ambiente di lavoro.

Articolo a cura di Giorgio De Vecchi

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