25 APRILE 1945 – FRAMMENTI DI LIBERAZIONE

Per ricordare il 25 aprile ci piace riprendere le parole di Franco Loi che racconta l’emozione di quei giorni con gli occhi di un ragazzo che si aggira in una Milano che porta ancora impressi i segni della guerra….
Proponiamo poi una scelta delle prime pagine dei giornali usciti nei giorni immediatamente precedenti e successivi al 25 aprile, invitando a consultare dal portale di Fondazione Isec la biblioteca digitale sulla stampa clandestina.
Sono i materiali di “Fogli di Libertà”, la mostra da noi curata e in questi giorni esposta a Nuoro a cura dell’Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna Centrale.

Aprilia velocissime e scarrettati camion comparivano da via Casoretto o dalla ferrovia: drappi rossi agitati nell’aria, armi levate al cielo, grida, richiami, un accorrere di ragazzini; oppure, come se un’aria soffiasse improvvisa o di colpo cadesse il vento, un furgone si materializzava lì, come dal nulla, ai nostri occhi perplessi, e subito lo rivedevamo laggiù, quasi in via Porpora, spostato dalla forza delle nuvole, quella stessa magia che faceva sterzare un’altra macchina con una brusca frenata per slittare sul marciapiede davanti alla rimessa: tre quattro uomini correvano subito con le armi spianate, altre a spalancare i cancelli, a volte sparando in aria per far scappare la gente nei portoni.
Noi ragazzi stavamo alla staccionata del Bianchi, qualcuno a cavalcioni sulle pile di assi, altri seduti sul granito dei tombini, l’oppressione degli elmi quadri, delle stoffe grigioazzurre del Titanus, l’opaca minaccia del Regina, le code coi bollini rosa per il pane giallo, le cene di castagne secche, il batticuore per i manifesti con la firma Kommandatur; si gonfiavano ora per l’improvvisa vicinanza degli uomini armati, i sognati fazzoletti rossi annodati al collo, quei cancelli che ingoiavano e sputavano automobili, le magre parole “sciopero”, “partigiani” che davano un nuovo sapore al vento, agli umori insorti della città.

(Franco Loi, Giocare ai soldati, in L’ampiezza del cielo. Racconti inediti, Ignazio Maria Gallino Editore, Milano, 2001, pp80-81)